
Storia
La storia dell'Istituto di Fisiologia Umana dell’Università di Palermo, inizia il 13 luglio 1905, quando Vittorio Emanuele III, promulgava la legge n.384 pubblicata nella Gazzetta Ufficiale del Regno n. 172 del luglio 1905 con la quale si accordava un finanziamento di lire 2.675.342,89 in favore delle tre Università siciliane Palermo, Catania e Messina, al fine di rinnovare ed ampliare l'edilizia di alcuni Istituti universitari, tra i quali l’Istituto di Fisiologia Umana di Palermo. La somma destinata all'Università di Palermo fu complessivamente di lire 1.214.685,14.
In epoca precedente alla fondazione dell'Istituto, l'insegnamento di Fisiologia aveva luogo in alcuni vani del Convento dei Teatini che era la sede di tutta l'Università e che oggi è la sede del Dipartimento di Giurisprudenza sita in via Maqueda. Non esistevano laboratori per la ricerca scientifica e neanche laboratori per le dimostrazioni agli studenti.
L'idea di una struttura edilizia che potesse accogliere l'insegnamento ed i laboratori di ricerca fisiologica risale al 1827 allorché Michele Foderà, giovane studioso promettente, ritornato da Parigi e nominato professore di Fisiologia per chiari meriti scientifici, sostenuto da Francesco I, re delle due Sicilie, in una "supplica" rivolta allo stesso re faceva presente la necessità di dotare la Fisiologia palermitana di una adeguata sede così come avveniva in altre parti d'Europa e del Nord dell'Italia. I moderni laboratori, infatti, scoprivano, a quell'epoca, i fenomeni più importanti delle funzioni dei grandi apparati dell'uomo.
L'edificio e la collezione storica
A causa di una serie di vicissitudini causate da cavilli amministrativi, la somma non poté essere utilizzata per ben 45 anni. Si arriva così al 13 luglio 1905, data dell'emanazione del regio decreto citato all’inizio. I lavori non iniziarono subito dopo la donazione del lotto di terreno da parte del comune di Palermo e soprattutto procedettero con lentezza. Dopo la verifica dei lavori da parte del Genio civile, l'Istituto finalmente venne inaugurato nel 1914. L’architettura, di stile liberty, dell'Istituto di Fisiologia ricalca quasi fedelmente quella dell'Istituto dell'Università di Lipsia.
Nell'opera di sopraelevazione e di costruzione dell'aula magna qualche errore fu fatto. In particolare va ricordata la distruzione di un piccolo anfiteatro in marmo che era allocato nel piano seminterrato che veniva adoperato per le dimostrazioni pratiche agli studenti. Bisogna però comprendere il periodo storico che si attraversava: era finita da poco la guerra e si viveva nelle prospettive di un modernismo fuori misura. In questa atmosfera di modernismo furono disperse anche alcune piccole attrezzature (chimografi, miografi, stimolatori a slitta di Dubois-Reymond, microscopi, bilance, macchine fotografiche) che costituivano il patrimonio delle attrezzature dell’Istituto di Fisiologia Umana. Per fortuna la maggior parte delle attrezzature dell’ottocento e del primo novecento sono state ritrovate nei vani seminterrati e opportunamente restaurate. Alcuni di questi apparecchi sono oggi esposti in un corridoio al primo piano dell'Istituto di Fisiologia Umana, dentro delle antiche cappe chimiche appositamente restaurate, che creano un'adeguata atmosfera di antico laboratorio. Inoltre, sono custodite alcune opere librarie di grande valore. Tra esse spicca l'Opera completa Galeni Librorum Prima Classis Naturam Corporis Humani (1586). Altre pubblicazioni sono: Commentaria in omnes aphorismos Hermanni -Boerhaave de Cognos” (1775); Elementa Physiologiae corporis humani - Alberto V. Haller (1775); Opere fisico-mediche - Antonio Vallisneri (1733).
Visitabile solo previa prenotazione
Ingresso gratuito