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Falso Kapok - Ceiba speciosa

Falso kapok

Ceiba speciosa

Falso kapok: il magnifico albero bottiglia

Tra gli alberi più curiosi e affascinanti dell'Orto Botanico di Palermo, troviamo la Ceiba speciosa, un albero deciduo originario del Sud America, conosciuto anche come Falso kapok o "albero bottiglia" per la singolare forma a fiasco, che nei paesi di origine gli ha valso l'appellativo colloquiale di "palo borracho" ("albero ubriaco").

Questa specie, nativa delle foreste tropicali del Sud America, presenta una serie di adattamenti morfologici e anatomici che le consentono di prosperare in ambienti caratterizzati da periodi di siccità.

La caratteristica più distintiva della Ceiba speciosa è il fusto imponente, succulento e rigonfio alla base. Tale struttura è una vera e propria strategia evolutiva: funge da riserva idrica, permettendo all'albero di sopportare lunghi periodi di aridità.

Il tronco è contrassegnato da caratteristiche striature longitudinali di corteccia verde, contenenti clorofilla, tramite cui la pianta fotosintetizza nei periodi in cui è sprovvista di foglie.

Il fusto è inoltre protetto da grosse spine coniche che riducono la traspirazione e fungono da difesa meccanica.

Mentre molti alberi si preparano al riposo, la Ceiba speciosa offre il suo spettacolo più bello in autunno. La fioritura, che si protrae fino a dicembre, riempie la chioma di grandi fiori solitari, simili a quelli dell'ibisco, con tonalità che vanno dal bianco crema al rosa fino al violetto.

Dopo l'impollinazione, si sviluppano grandi capsule ovoidali deiscenti, ossia che a maturità si aprono, liberando numerosi semi avvolti in una fibra idrorepellente e leggera. Questa soffice lanugine bianca, un tempo utilizzata per le imbottiture, è all'origine del nome comune "Falso kapok".

L'introduzione della Ceiba speciosa è un perfetto esempio del ruolo cruciale svolto dall'Orto Botanico di Palermo nel processo di acclimatamento e diffusione di nuove specie. Introdotta dal Brasile intorno al 1896, la pianta fu notata nel 1910 in un giardino di Palermo dal botanico Michele Lojacono Pojero, il quale ne fornì una descrizione e cenni sulla biologia e l’ecologia, intuendone il grande potenziale come essenza arborea decorativa per il paesaggio urbano. La sua visione si concretizzò a partire dal 1930, quando ebbe inizio un'estesa diffusione di questa specie, come elemento di pregio nei parchi e giardini di tutta l'isola. 

Il "viale delle chorisie" è il luogo ideale per ammirare questi esemplari all'Orto Botanico di Palermo, alcuni dei quali hanno assunto caratteri di monumentalità.

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