L'Erbario attuale è una evoluzione recente degli erbari Generale e Siculo, originariamente separati, le cui collezioni erano stimate intorno a 200 mila campioni per l’Erbario Generale e 60 mila per quello Siculo. Oggi, a seguito di nuove raccolte e di alcune recenti acquisizioni, la sua consistenza viene calcolata in circa 500 mila esemplari.

Il materiale siculo consiste principalmente nelle collezioni fanerogamiche e crittogamiche di Vincenzo Tineo (1791-1846) e di Agostino Todaro (1818-1892). Vi figurano, inoltre, reperti di Bianca, Bivona-Bernardi, Borzì, Gasparrini, Gibelli, Gussone, Heldreich, Huet du Pavillon, Inzenga, Lacaita, Lehmann, Lojacono, Mandralisca, Minà Palumbo, Nicotra, Parlatore, Porcari, Ross, Sommier, Sorrentino, Strobl e Terraciano ma anche la collezione dello studioso vittoriese Girolamo Giardina (1943-2006), di recente donazione, che consta di circa 12 mila reperti.

Il materiale extrasiciliano è stato recentemente incrementato dalla donazione della collezione Greuter, circa 180.000 exsiccata provenienti da tutto il Mediterraneo e dall’Australia, che comprende l’erbario di A. Bras (Francia), dell’abate Gave (Alpi orientali) e di D. Pithos (Grecia). Questo si è andato ad aggiungere alle collezioni già presenti di Revenchon provenienti da Francia, Corsica, Sardegna, Creta, Spagna e Algeria; di Sintenis provenienti da Grecia, Cipro e Portogallo; di Heldreich dalla Grecia; di Gandoger da Spagna, Portogallo, Francia e Creta; di Murbeck dall'Algeria; di W. Schimper da Francia, Algeria, Egitto e Mediterraneo orientale, e di altre collezioni, sia storiche sia recenti.

Le collezioni crittogamiche sono rappresentate da circa 2000 alghe, 1600 licheni, 4700 briofite e da un migliaio di micro e macromiceti. Relativamente alle alghe, la parte più consistente si riferisce al Mediterraneo, frutto degli scambi effettuati da Antonino Borzì negli anni a cavallo tra XIX e XX secolo. La collezione lichenologica siciliana è appena rappresentata da meno di 100 reperti, in massima parte raccolti da Domenico Lanza all'inizio di questo secolo sulle pendici occidentali delle Madonie, mentre sono stati accertati in circa 1600 quelli dell'Erbario generale distribuiti nel secolo scorso e provenienti da collezioni come quella dell'Erbario crittogamico italiano e licheni gallici essiccati delle collezioni Mougeot, Carestia e Baietto. Relativamente alle briofite, la collezione dell'Erbario è molto modesta, essendo costituita da 107 reperti (15 epatiche e 92 muschi) appartenenti a 64 specie. Si tratta principalmente di materiali di Tineo, Bivona Bernardi, Lojacono, Todaro e Nyman, provenienti dalle Madonie, da Ficuzza, dai monti di Palermo e dai dintorni di Messina. Ben più consistente è la collezione briologica dell'Erbario generale quantificata in circa 4700 reperti provenienti dalle collezioni di Todaro oltre che da quelle dei muschi gallici di Husnot, dell'Erbario crittogamico italiano e da una cospicua quantità di specimina inviati da U. Martelli, G. Weber, M. Schultze, A. von Wegener, S. O. Lindberg, F. Schultz, C. Warnstorf, ecc. Per quanto attiene alle collezioni micologiche, significative sono quelle di Beltrani, Passerini, Caldesi, Rabenhorst, e di de Thumen.

 

 

 

Orto Botanico

Università degli Studi di Palermo

Via Lincoln, 2

90133 PALERMO, Italia

Codice Fiscale 80023730825, Partita IVA 00605880822

 

091 23891236 | 091 7489995

ortobotanico@unipa.it